Casa nostra è piccola. Dal letto vedo la cucina con le cipolle appese al gancio sopra i fornelli, il frigorifero e la busta con le lettere. Mia madre lavora sempre. E' buona. Le piace fare la maglia l'inverno. Ma la lana che compra non è buona, si rompe subito. Questa sera è scesa senza l'ombrello. Ha comprato il latte e il pane. Il pane sciapo che "è più buono". Quando torna mi bacia sulle labbra. Le gonna fa tutte pieghe. - Si rivede il malato. Sentiamo la febbre: scotti. - Mamma, sei tu che sei fredda. Oggi non sono andato a scuola. Una volta sono rientrato di nascosto in classe dopo l'uscita. Le sedie erano in disordine, com'erano state lasciate. Da fuori veniva il rumore di tutte quelle mamme stupide (oche), i nonni con i cappelli da morto, tutti - così dice mio padre - profumati per la festa. Oggi i miei compagni di classe hanno giocato senza di me. Silvia con la cartella rossa e Federica. Valentina. Pietro, Marco, Lorenzo. Alessandro, Simone. Ridono tutti. |
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