In Italia pochi scrittori sanno scrivere il libro giusto al momento giusto. Giuseppe Genna rientra nel numero, per una puntualità della parola che rende il suo lavoro più cruciale di altri.
Reality (Rizzoli, 2020) è un viaggio che va dal 19 febbraio al 9 maggio 2020. A tratti, ma non marginalmente, ci troviamo a Roma, ma il centro dell'azione è - per chi conosce Genna diremmo quasi immancabilmente - Milano. Parliamo quindi dei momenti iniziali di quella che sarà l'epidemia di Covid-19 fino al suo conclamarsi, tre mesi in cui la malattia evolve in modo rapidissimo, uccidendo molti, e che spiega il bisogno di aver scritto questo libro velocemente, in stato di emergenza.
Ciò non toglie che la "passione" dello scrivere e del raccontare si accompagni a una mole notevole di pensiero filosofico e analitico, a riflessioni compiute sul contemporaneo, a una generale radiografia della società, del paesaggio, della politica, della religiosità, che convincono per la loro portata. Piani che attraversano e scompongono l'immagine irreale di Milano e dell'Italia e la ricompongono in una forma laicamente pietosa, umana, non per questo più consolatoria.
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