Ho seguito la "vicenda" Marie Gulpin (edito da Neri Pozza Editore, collana Beat) almeno da quando le sue prime pagine hanno cominciato ad apparire sulle colonne di alcune riviste (lo dirò proprio in apertura), perché in sé contenevano elementi caldissimi, probabilmente quelli che in modo più deciso rimarcano la fisionomia socio-politica del nostro Continente, e allargando di tutta la civiltà occidentale: spirito di potenza, desiderio di controllo, animalità, militarizzazione, esasperazione, malattia, violenza.
Quello di Marco Mantello è un libro che parla di tutto questo, infilandosi nelle pieghe di un paese coloniale e d'immigrazione, la Francia, che più dell'Italia è teatro di queste forme, dalla crisi delle banlieue alle stragi del Bataclan e di Charlie Hebdo, fino al ferro e fuoco contro Hollande, Sarkozy e Macron, un libro rivelatore degli ingredienti più tossici ed esplosivi, le scorie, le schegge non impazzite ma fondative del nostro ordine.
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