Ogni tanto esce un libro di poesia che parla con una voce inaudita. È certamente il caso di La specie storta (Tlon, 2023), in cui Giorgiomaria Cornelio ci riporta alla lingua piena che già avevamo letto nella precedente raccolta La consegna delle braci. Qui le suggestioni di "fossili, favole, crociate", si intrecciano non solo a diverse forme di movimento (di ritorno, di sgretolamento, di ricostruzione, di viaggio...) ma si legano a testi antichi, vivificano corpi che si credevano estinti.
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